24 aprile 2006

primavera 2006 Roberto Piumino

vorrei seguire i piumini mi dicevo ieri...
sapere dove vanno a finire nei giorni di festa per scappare dalle invasioni di gente nei parchi...e allora li trovi radunati ai bordi dei marciapiedi, in mezzo all'erba alta e nei casi disperati si gettano in acqua galleggiando...perchè loro sanno nuotare finche le forze reggono.
Credo di essere un piumino...a questa conclusione sono giunto ieri in curva sud a metà del secondo tempo, quando tutto il tifo intonava il coro "non mollare mai". il mio sguardo filtrando tra le sciarpe tese si era fissato da un po' su quell'ammasso di piumini in fondo, in basso, ai piedi del capo ultras che cantava spalle al campo. Credo di essere un piumino, l'ho pensato quando finita la partita mi sono ritrovato ad inseguire un signore 70enne con figlio ancora a carico, lenti passeggiavano, divisi da 30 anni eppure uguali, stesso profumo, stessa andatura, stesso silenzio...ed io, mosso dalla loro corrente mi sono alzato e ho inseguito fino ad incrociare un'altro profumo, poi un'altro ancora, poi un'altro. in balia delle correnti un cuba libre alle cinque del pomeriggio ha dissetato la mia solitudine. Appoggiato al cofano di una punto guardo un tossico chiudere gli occhi e dondolare, riaprirli per poi sputare e dire all'amico immobile al suo fianco "ma quanto cazzo mi bruciano gli occhi". Lo fisso, e penso che è piccolo il salto ma lunghissima la caduta. si spegne lentamente la sua giornata come la mia, piumino in balia delle correnti, cuore che scoppia di desideri.

Ieri mi hanno chiamato Roberto, qualcosa vorrà dire.
Roberto Piumino
sarò io?

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