21 giugno 2006

1987

mi ricordo a distanza di anni quella giornata di sole passata a sperare di appoggiare la mia testa sul suo culo morbido, ricordo il sole stanco che rifletteva sul bordo bianco della piscina, intenso fino ad accecarmi, ricordo il mio nuotare cercando di imitare il coccodrillo...ancora oggi lo faccio a mio figlio...il coccodrillo. mi ricordo oggi di questo perchè è di oggi lo stesso sole di allora. io e lei in piscina a ridere. ricordo oggi di quanto fosse in effetti morbido il suo culo. il resto è tutto opaco tutto sfocato, tutto triste e sbiadito tranne una voliera smessa nel cortile di sua nonna, una voliera aperta senza uccelli dentro. ricordo fisso nel mio cervello...quella voliera aperta. ricordo di quanto mi sia piaciuto entrarci e pensare a quando gli uccelli volavano dentro quella galera. mi hanno sempre affascinato le case disabitate, i segni sui muri, le tracce degli abusivi venuti dopo. spesso mi è capitato di entrare nella case disabitate, spesso mi è capitato nel silenzio di provare a sentire le voci di chi ha abitato quelle mura. così in quella voliera, così in ogni casa, così in ogni persona, così con me stesso.

ascolto e cerco di vedere chi c’era prima, se in me c’è qualcosa di qualcun’altro, se prima ero qualcos’altro, se qualcuno ha vissuto dentro di me o se io ho vissuto dentro qualcun’altro. Alla fine non sarà un muro a dividerci, non sarà una voliera a impedirci di volare...prima o poi le porte si apriranno.

lo so

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