19 giugno 2006

rinunce, silenzi, paure, assenze,
nodi in gola che scendono e si fermano nello stomaco e diventano un pugno chiuso, una mano che stringe le budella e buona notte a chi riesce a dormire.
buona notte a chi ha il coraggio di pensarmi, a chi ha il coraggio di uscire di casa per stare un po’ con me a parlare, per chi ha il coraggio di stare con chi ha tradito, con chi ha perso tutto, con chi ha solo lacrime, con chi ha perso il sorriso, con chi ha rinunciato alla propria vita per amare.

il sorriso di un figlio regala tutto ciò che la vita ti ha tolto, e allora nasce la paura, la paura di dover rinunciare anche a lui, rinunciare non è cosa facile, rinunciare a quei sorrisi che ti danno tutto è ancor più difficile, rinunciare a l’unica cosa che può restituirti il sorriso è più difficile ancora e così ti ritrovi senza niente. senza sorrisi, senza motivi, senza niente, senza parole per spiegara perchè parole non ce n’è quando si muore. non si trovano le parole quando si muore...si muore e basta...ad occhi aperti sul letto con il soffitto che scende, con le tende che si muovono, con la notte e i suoi lampioni e il sole che filtra dalle tapparelle, con la testa che ti scoppia, con gli occhi che ti si chiudono e poi un secondo dopo si riaprono e devi vedere, devi ascoltare, devi vivere, devi sorridere anche quando non hai la forza neanche di camminare.

paure, silenzi, divani muti e mobili impolverati, vetri grigi, piatti da lavare, vestiti da stirare.

gira la ruota, la ruota gira, così dicono,
oggi me ne sto zitto e ingoio l’ennesimo sorriso e penso spero e sogno un giorno di poterlo vomitare.

ma neanche queste parole spiegano l’assenza, il silenzio di non esserci, la paura di non esserci più.

neanche queste parole

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