03 luglio 2006

mi sono ritrovato a fischiare pedalando, per un attimo ho rivisto mio nonno, ho risentito il fischio all'orecchio di mio nonno. mio nonno che per sfuggire alla guerra si è nascosto per mesi nei fienili nei canali nei fossi, mio nonno che non ha mai smesso di ridere neanche quando a novembre mi ha lasciato, se n'è andato tenendomi le mani, mani calde, bollenti. faccio le rotatorie e giro in tondo, mi piace girare in tondo, sporgermi tipo motociclista in curva e girare. mi piace il vento in faccia, mi piace la mia ombra, l'odore del grano tagliato pedalo e conto i soldi che ho nella sacca della bici. spiccioli, la mia bici è un salvadanaio e ieri mi ha salvato. Le ore erano le undici e trenta. vagavo per rotatorie in cerca di discese per lasciarmi andare, quando la fame mi ha fatto contare i soldi...ho spaccato il mio savadanaio e la somma faceva 10 euro e 10cent. perfetti per mangiare un piatto di lasagne.
luce, sole, cavallette, grilli e dossi da superare, curve per lasciarsi andare...pedalo...pedalo senza pensare, sogno quelle sedie in legno della festà dell'unità, so che la domenica a pranzo la festa dell'unità è la vera festa dell'unità, la domenica a pranzo ci sono gli irriducibili, potrei trovarci il nonno a servire, potrei trovarci l'idraulico con la famiglia in ferie, potrei trovarci il nipotino servire ai tavoli con tanto di grembiule e cappellino bianco da cuoco in testa. potrei trovarci mia nonna che se n'è andata due anni fa, potrei ritrovare tutti li...e allora vado, pedalo pedalo pedalo e arrivo.
Sono le 12,05 quando arrivo sono uno dei primi ma non il primo bens' il decimo, c'è già fila alla cassa. Coperto 1.30, lasagne 5.30, insalata 1.80 e una bottiglia d'acqua 1.50..totale 9.90, perfetto! In attesa di pagare al mio naso arrivano odori di lacca, dopo barba msto naftalina, la domenica a pranzo l'età madia è 68 anni. Nuore suoceri cognati nipoti borotalco e vestiti a fiori, ventagli, occhiali scuri, e sandali, ciabatte e magliette con scritte assurde, giovani siamo noi, giovane sono io, giovani chi? qui si mangia, qui si beve lambrusco e si ride ai tavoli, si canta "avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa" altro che balle, altro che pensare a mia moglie che non c'è più, qui si serve la vita anche a 70 anni.

Sono solo e così mi accoppiano al tavolo di un'altro solitario. Distinto, ben pettinato, occhiali da sole, mani curate, senza fede, camicia a scacchi, mangia tortellini in brodo e ad ogni cucchiaio il riscucchio mi ricorda mio nonno. Senza pensarci mi accorgo di avergli mangiato il pane ma ormai è tardi, lo guardo, mi guarda, mi scuso, mi dice che non fa niente tanto ne portano altro...e infatti. Si parla, mi dice che lui viene spesso per mangiare il coniglio, io dico che vengo spesso per mangiare le lasagne, si parla, mi dice che abita a 11km di distanza e viene in motorino facendo le strade di campagna perchè ha paura delle automobili, io dico che abito a 20km di di distanza e vengo in bici. mangiamo e parliamo di feste dell'unità, di tortellini che deludono, di conigli che stupiscono ogni volta, di aceto e olio che da qualche anno mettono in maledette bustine di plastica che le persone anziane puntualmente strappano bruscamente macchiandosi l'abito della domenica. maledette norme igieniche che fanno prendere le fette di prosciutto con le pinzette. maledetti centri commerciali. Mi sfogo, si sfoga. Ha 65 anni portati bene, io ne ho 32 portati a spasso. Io finisco che lui è a metà del coniglio. lo guardo un po', è discreto, mi sembra abiutato a star solo. Oggi c'è una bella arietta mi dice. La saluto, buona domenica...anche a lei. arrivederci e grazie della compagnia, ma si figuri.

Salgo in sella alla bici e da lontano continuo a guardarlo, è composto, perfetto, si pulisce la bocca con il tovagliolo. beve un bicchiere di acqua naturale, appoggia i gomiti al tavolo e guarda avanti.
Arrivederci

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