12 marzo 2007

tieniti stretto la tua felicità..
sorridi alla tua ombra e insegui le cocinelle, tra i fili d'erba se ne nascondono tante. con semplicità devia il pensiero e tutto quello che era per voi ora sarà solo per te.

custode di sorrisi
geloso e premuroso
accarezza l'idea di tornare a vivere per te. solo per te.
hai sorrisi troppo grandi che sarebbe un peccato chiuderli tra i denti.

abbraccia gli alberi che germogliano ogni primavera,
a dispetto degli anni, perdono foglie ma poi ritornano verdi,
ritornano i fiori e poi le albicocche e poi le pesche.

il tempo ti ridarà tutto, restituirà i suoi sorrisi,
il tempo farà giustizia, di questo ne devi essere certo.

di questo ne sono certo.

p: come va?
i: va

P: hai bisogno di soldi?
i: no no
p: meglio così, perchè non ne ho.

stamattina la sedia era spostata, nella stessa posizione in cui l'hai lasciata. tre minuti per dirmi...

p: dai, tiin bota, prèma o poi et turnarè a stèer bein.
i: ...........................
p: a vagh a cà.
i: ok, ciao.



i: avrei voluto dirti che oggi ho fatto 200km per vedere lacrime e sorrisi, per riempire i miei occhi, per imparare che non tutti credono in dio, che c'è chi si è sposato anche tre volte e l'ultima è peggio della prima e che la seconda era meglio dell'ultima, per sentire che un romanzo lo si scrive isolandosi da tutto e tutti in luoghi lontani dagli affetti dove l'unico rimedio alla morte è la storia che nasce tra le righe di un quaderno...in alberghi sperduti dove si tengono solo congressi di dentisti. ho scoperto che la perdita di un amico lascia cicatrici e fa piovere lacrime asciugate da una sciarpa. che il dialetto è ironia e vita. che la gioia sta nel mio zaino, e più lo zaino è vicino al cuore e più sono felice. io e il mio zaino in giro tra le colline, nel buio dei sottopassaggi tra pozze senza riflessi.

tornerò
tornerò

ciao papà

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