15 maggio 2007

si appoggia al cancello, le sue solite ciabatte con mezzo piede che fuoriesce, c'è una pausa nell'aria, silenzio, quegli attimi di pausa in cui ti aspetti sempre qualcosa..e infatti. io lo guardo già da un po', mi aspetto che si giri da un momento all'altro e mi faccia la domanda.
"allora christian come va?, cioè...., con la Valentina è proprio tutto finito?"
eccola, eccoci, era la domanda che aspettavo, a lui mancano troppi particolari, mancano troppi pezzi, questo mi ripeto mentre ho già pronta in tasca la risposta. almeno credo.
"si si tutto bene, giulio sta bene, questo è l'importante, il resto sono cose che capitano"
che cazzo dovevo rispondere?, è come far stare un elefante in un barattolo di marmellata, anche se lo frulli non ci starebbe comunque, è come cercare di far stare il mare in un lago, come pretendere di avere il teletrasporto...ma quello solo in star trek esiste, mi dico sempre che sarebbe come raccontare Ben Hur in cinque minuti e che già quello è un film...come cazzo si fa a rispondere ad una domanda così?. risposta non c'è, oppure ci sono solo risposte bonsai tratte dal bignami della cortesia.
Lo vedo non è soddisfatto, ma mi dispiace nn ho altro da dirti, il discorso si sposta con i nostri passi, mi spinge in un angolo più coperto della casa mentre mi parla, io sul momento non capisco, non percepisco lo spostamento, me ne rendo conto solo alla fine, perchè c'è una fine, c'è un fine a quesllo spostamento.
"quindi christian è finita"
"si Corrado è finita"
Pausa...dal balcone sua moglie lo chiama, "corrado è prontooooo", "papà la mamma ha detto che è prontoooo, dai che poi si arrabbia" ma lui imperterrito rimane e anzi si siede sul cofano della mia macchina che scricchiola...forse è in quel momento che capisco. capisco che forse ha qualcosa da dirmi...sono sempre sveglissimo io...sveglissimo.
"Vedi?" mi dice...."Senti?"..."la senti"...io continuo a non capire proprio bene bene ma intuisco, il sipario si è aperto per metà.
"christian non la senti quanto rompe? sempre a urlare alla finestra, è pronto, è pronto, è pronto, non ne posso più!!!"
non so cosa rispondere ma la risposta esce comunque e abbastanza fluida, e parecchio credibile anche a me stesso che diu solito non mi convinco mai tanto...comunque rispondo, "dai va la, che cazzo sarà mai, vai su a mangiare che poi si incazza", boh ripensandoci, è proprio una risposta di merda, cioè non ho detto niente, cioè non l'ho prorpio aiutato, mi sembra oggi a due giorni di distanza di capire che forse aveva bisogno di altro...solidarietà da un separato...e infatti prosegue dicendo.
"sono diciotto anni che la sopporto, otto da fidanzati e dieci di matrimonio, ed è sempre peggio, e prima cerca di portarmi a vivere con i suoi genitori, e poi vuole che io arrrivi a casa prima dal lavoro, e poi vuole che a tavola si stia sempre tutti insieme, e poi dice che non facciamo mai niente e poi mi dice che dormo sempre sul divano la sera...oh ma io lavoro!! dieci ore in campagna sono dure, non faccio mica il parrucchiere io!" rimango allibito, ma non per quello che dice che più o meno sono sempre le stesse cose, più che altro perchè mi crolla l'idea di famiglia felice che avevo da ormai 6 anni, non avevo mai notato queste tensioni, anzi...non l'avevo mai capito. poi però continua ed esagera.
"mi dico sempre che se devo dividermi (usa questo termine "dividermi" che mi fa un po' ridere) è meglio che lo faccia adesso che le bimbe sono piccole, non ne posso più, solo che sai quel'è il problema? il problema sono i soldi, a ste donne spetta tutto e noi uomini rimaniamo sempre inculati" non ho parole mi dico mentre parla, mi dico che forse si aspettava da me una sorta di solidarietà maschile e invece non sa di avere di fronte una donna mancata, io della solidarietà maschile me ne sbatto le palle, non ho parole e infatti non commento, non è quello il punto, continuo a faticare nel far stare l'elefante nel barattolo di marmellata, avrei un seminario da fare sull'argomento per cercare di fargli capire un po' di cose ma non ho tempo e poi sua moglie strilla sempre più forte. "Corrado, corrado, corrado!!!!"
lui mi guarda e mi dice, "beh l'importante è che giulio stia bene...io non ce la farei al tuo posto, io devo lavorare e arrivo a casa che sono stanco se dovessi farmi da mangiare, se dovessi far da mangiare anche alle bimbe, lavarle metterle a letto, non ce la farei" mi viene solo da dire "ce la fai, ce la fai, e comunque non è questo il tuo problema, vai a mangiare adesso che è meglio"

rimango da solo in cortile con giulio, saliamo in casa, mangiamo le costaiole con i pomodori, ci facciamo la doccia e nudi sul letto facciamo la lotta. pigiamino e nanna. giulio chiude gli occhi immediatamente, cotto come una pera, io rimango a fissare un po' il soffitto, fuori le voci dei vicini che parlano in cortile, ripenso a quello che ho sentito poco prima...non l'avrei mai detto, mai. Spesso le distanze non sono poi così distanti, ci divide una parete e i miei ultimi due inverni li ho passati ad invidiare le loro voci, li ho invidiati si, lo ammetto. da qualche mese non metto più l'orecchio a quella parete, da qualche mese mi suonano al campanello per poter venire a giocare da me, da qualche mese apro le finestre e guardo fuori, sbatto i panni e cambio le lenzuola.

guardo il soffitto e non riesco a non pensare a tutto quello che sono diventato, a tutto quello che è cambiato, non riesco a non pensare a quella manina sul cuore che riposa, riposa sempre così quella manina.

in quanto al vicino, è più vicino di quanto pensassi.

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