31 agosto 2007


credo tu abbia poteri magici, i tuoi occhi le tue mani e quell'odore tra i capelli. Ieri sera ti ho guardato ballare, una piccola molla tra tante molle, battere le mani e cantare. sei tutto quelo che avrei desiderato. tutto.

il resto lo tengo per me.
amore mio.

l'unico

30 agosto 2007

crollo. la stanchezza mi chiude gli occhi ma sono in buone mani, lentamente scivolo sul sedile, piedi sul cruscotto mi lascio andare. portami a casa fratello. Dieci anni ci dividono e sono sulla soglia del dire che ora tocca a te...tocca a te portarmi a casa stanco, guidare quando crollo. fratelli. sangue del mio sangue guidami fino a casa. sento solo l'aria che mi accarezza il collo...sento solo la tua voce che mi dice "tutto a posto?, ce la fai?"

certo che ce la faccio.
notte

29 agosto 2007

la postina porta il sole.

28 agosto 2007

che fatica che ho fatto a capirti e che fatica che faccio ancora oggi a seguirti. io sto in scia, mi stacco solo in salita dove spingo più che posso per far terminare il prima possibile la mia agonia, io sono così, do tutto quello che ho, urlo per poi frenare e stare in scia in discesa. quante volte ho fissato i tuoi polpacci spingere sui pedali, quante volte ho pensato a tutto il male che potessi avere dentro, la rabbia e la solitudine. tradito come me hai reagito in modo opposto al mio. opposto. hai ingoiato silenzio e delusioni, hai pedalato, hai corso, hai perso chili su chili e mai una volta che ti abbia sentito dire parole fuori posto eppure....eppure ho scoperto che cazzo siamo davvero opposti. esistono gli opposti, non lo faccio apposta a pensare che si possa essere simili, io lo penso, mi viene da pensare che ci possa esssere una sola reazione, una sola soluzione e invece esistono diverse strade che portano allo stesso obiettivo. ci stiamo arrivando insieme a quell'obiettivo, insieme da strada diverse, schiacciandoci in faccia, riempiendo magliette con scritte assurde, facendo scherzi da adolescenti. ci stiamo arrivando. ci arriveremo...te lo auguro. lo auguro al tuo self control che rispetto ma non riuscirò mai a fare mio. tu esorcista io posseduto.

ieri ti guardavo correre, come sempre io dietro a rincorrere. vai veloce, velocissimo, come non mai e allora sai cosa faccio? io ti butto la palla dal centro del campo e ti faccio correre, come ieri, come ieri, come ieri.

stanotte ti ho sognato correre.

24 agosto 2007

conosco il tuo reagire...come elastico nell'azoto liquido crepo.
assemblo pezzi raccatto energie e aspiro polvere, l'attesa mi piace da morire così provo a gioire della discesa, attendo la curva e mi lancio a tutta velocità senza sapere chi potrei incontrare oltre. sono sospensioni, attimi infiniti in cui mescolo parole e sensazioni, vivo insieme la gioia e il dolore. vivo così perchè è solo così che so vivere. bandiera al vento seguo la mia rotta contro tutto e tutti. ho perso pezzi di vita ma sulla strada troverò meccanici capaci di riassemblarmi perchè il cammino è ancora lungo e sento che sarà bellissimo guardare le mie pezze allo specchio. un pezzo di ciò che ero, un pezzo di ciò che vorrei, un pezzo di lei, un pezzo di noi, un pezzo di voi. credo che sarò tutto questo. tutto questo camminerà con le mie gambe, riderà tra i miei denti la mia gioia, come grondaia piangerò acqua caduta dal cielo e farò l'amore per amore.

la mia strada è questa, sensibile sento i cambiamenti delle stagioni e degli umori. sento che non ci sei più, oggi finalmente sento questo. dentro me non ci sei più e sento spazio. spazio da riempire senza dover spiegare il divenire. io sono questo. tra il prendere e il lasciare ho scelto il vivere per non morire. in fondo al tunnel ho scelto me.
il giudizio dovrebbe essere imparziale, il senso dovrebbe essere sempre quello come il suono della tromba all'orecchio suonata a polmoni pieni. e invece no...allora ribalto il senso e provo ad allontanare spettri maledetti, quegli scogli che mi frenano gli slanci. pian piano la mia strada la sto facendo, a testa alta e fiero di quello che sto facendo. sincero e onesto. non ho calpestato nessuno, in groppa da più di un anno ho anche altri fardelli che oggi cominciano a pesarmi. si fa pesante il fardello altrui così vorrei liberarmene. le persone cambiano, pure troppo e non si tratta di evoluzione ma di ribellione. io sto sulla mia strada, sui miei passi, gli unici che riconosco, gli unici di cui mi fido, non cerco più nessuno se non la mia felicità.

il resto...

il resto...

cambia.

16 agosto 2007

il vetro si leviga, in riva al mare riemerge e io seduto tra i sassi ho trovato lui...un pesce d'argento che oggi appeso al mio collo decide se il giorno può o non può sorridere. penso a questo "davide mi manchi" "davide tu manchi perchè sei dentro di te" penso al perchè lui manchi a me, penso al perchè e visualizzo un involtino, "si Davide sei come un involtino" nasce in me la voglia di sapere di cosa sei ripieno e invece io sono una pizza capricciosa, tutto in bella vista...questo pensavo oggi in macchina girando per la terza volta alla rotonda..il termometro segnava 38° e io non trovavo un distributore...nel sedile posteriore un racchetta da tennis, un paio di scarpe, un paio di mutande, una maglietta senza maniche e un paio di braghette.

stasera cerco il passante.

i ricordi lasciano i campi incolti, i sogni tagliano il grano e nei campi dei miei sogni rimangono solo balle di fieno...stanotte ho sognato il suo corpo, di nuovo il suo corpo avvolto in un abbraccio altrui. ed io che ci posso fare se non balle di fieno. mieto parole e ne faccio balle.

balle.

mi preparo per l'inverno...parole in cascina, consonanti per i maiali e vocali per le vacche.
proverbi per i conigli e rime per gli sbadigli.

Cacciatore di Cervi

10 agosto 2007

ogni volta che esco di casa mi segue, ogni sera che torno a casa lui è li ad aspettarmi, con me a vuotare il patume, con me nel letto, con me nell'orto, con me in macchina. c'è affetto e reciproco rispetto. c'è spazio e silenzio. ci guardiamo da lontano. mai una parola, a volte una carezza e poi via...in strada di nuovo. credo che ci siano equilibri invisibili e slenziosi che nascono dal destino...senza forzature ne paure. credo che ci siano gatti che si credono cani e persone che si sentono animali. io mi sento corridore, infaticabile corridore. nato per rincorrermi predatore e preda di me stesso mi riconosco in quegli occhi verdi del mio gatto quando fa le fusa, in quegli occhi gialli da predatore.

il bello è rincorrere, il bello è farsi prendere con il fiatone cadere a terra e farsi mangiare, il bello è vivere per poi morire

09 agosto 2007

silenzio e aria gelata sulla schiena mentre nella boccia i pesci rossi saltano impazziti. torno e sempre li conto, prima o poi il gatto farà loro la festa, festeggerà la sua lunga attesa. cadrà il pesce nella sua bocca piena di bava e ne rimarranno solo tre. solo tre, mi mangerà quello biancorosso. ognuno di noi almeno una volta avrà goduto nel sentire la propria voce, stamattina il mio vicino di orto dava acqua alle zucchine e nel mentre si diceva "tant incò a vin a piòver", l'ho sentito. godere della propria compagnia e spiegarsi il corso dei pensieri, dirselo a voce fa più compagnia, credo che l'età incida in questo, l'età alza la voce, la voce tocca l'apice sui 65 anni per poi calare sugli 85. una parabola vocale. sui 65 si ha bisogno di sentirsi vivi, presenti, attivi, per questo ci si parla. io mi parlo a voce alta solo quando sto cagando, fin da piccolo mi ha sempre stimolato il dialogo il cagare....forse il mio vicino di casa si stava cagando nelle braghe?, no non credo...o forse mi piace pensarlo.
credo e spero che i nodi vengano al pettine poco per volta e non voglio pensare che ci sarà un giorno in cui i nodi verranno al pettine tutti insieme...anche se vorrei rimanere calvo improvvisamente e non poco per volta. io ho sentimenti e sensazioni, quelle sensazioni che sto mettendo nel freezer, quei sentimenti che sto incanalando altrove e sogno, sogno di scopare, sogno di amare, sogno di abbracciare un corpo che oggi non ha volto, da due giorni ha perso i lineamenti, visualizzo solo un corpo e in questo divento donna, corpi senza volto, solo sesso. mi sento mezzo, mozzo a cazzare rande.
abbraccerei qualsiasi cosa morbida capace di darmi calore, capace di darmi affetto. il buco viene da lontano, qualcuno l'ha capito.

07 agosto 2007


ho avuto l'impressione che il tempo corresse, gambe all'aria ho avuto quell'impressione, sono istanti che ti chiariscono attimi di vita vissuti, sono istanti brevissimi in cui tiri una riga ed è come fare la somma, come quando alle elementari ti insegnano a fare il totale. una riga, il segno uguale e la somma è fatta...è un attimo, dopo calcoli, dopo essersi scervellati per tanto finalmente arriva il momento di tirare una riga. solo l'acqua gelata mi riportava alla realtà, un'onda anomala e un salto nel vuoto, gli schizzi in faccia ed ero di nuovo io, io sulla prua della barca. il risveglio durò un attimo, il tempo di capire che il risultato è giusto. sono ciò che sento di essere, gli altri vedono ciò che sono, senza errori, senza scarti, senza virgole ne frazioni, sono io, sempre io. quello che dopo calcoli e fatiche sprecate ha raggiunto il suo risultato. essere ciò che più sento dentro di essere.

ho fissato luci e stelle, visto il sole calare all'orizzonte, un orizzonte senza tetti ne camini, senza colline ne montagne, ho ascoltato il cuore prendere velocità e non ho avuto bisogno di nient'altro, nient'altro che quello che avevo...una borsa con due costumi, tre maglie, uno shampoo, un bagnoschiuma, uno spazzolino, un dentifricio, un paio di occhiali e nient'altro. era tutto dentro di me. non mi serviva altro.

ho dormito sonni tranquilli cullato dal mare, cento metri di mare sotto la mia schiena mi cullavano. ho ascoltato voci disegnato corpi e seguito le onde del mare, ho seguito la direzione del vento per gonfiare le vele, quanto mare, interminabile movimento delle onde, impareggiabile terapia. ho contato il tempo passato a fissare il sole calare poi mi sono arreso e ho vissuto senza fare calcoli, bagnato il mio corpo nudo, solo la luce della luna a guidarmi. tappeto d'acqua calda sulla pelle, sale tra i capelli.

il diario dice che ciò che ho dentro non ha bisogno di parole per esser spiegato, combacia ogni movimento. è tempo di godere di ciò che ho raggiunto, di ciò che mi sono conquistato. sincerità e lealtà. questo è un piccolo punto per poter girare pagina, solo uno dei tanti. sento di aver fatto un'altro passo, rinunciato a tanto per riconquistare ciò che avevo perso.

sono felice. lo specchio non mi dispiace.
sono quello che vedo

poco prima di partire scrissi poche righe..
condite con le lacrime scrissi col cuore, misi punti e virgole, scrissi grazie, grazie di tutto.
scrissi più o meno mille parole in un foglio bianco, scrissi in stampatello per essere il più chiaro possibile,

scrissi a mio padre.

ieri il giorno del mio compleanno suona il campanello di casa, corro giù e non c'è nessuno, solo una lettera con poche righe scritte in uno stampatello che ho riconosciuto all'istante.

ho pensato immediatamente di avere abbattuto una barriera che reggeva da 34 anni, quel pomeriggio l'ho abbattuta, la conferma era quella lettera, la conferma è stata la vacanza passata in barca in mezzo al mare, io e il mare, io i miei pensieri e la mia vita, il mio bimbo lontano a cui raccontare tutto, la conferma è stato tenermi vicino mio fratello, mio fratello che ha creduto di esser mio figlio per anni, mio fratello che mi sono tenuto vicino in mezzo al mare, sulle gambe a vomitare, a piangere per un amore perso, mio fratello a cui sono legato in modo strano, trasversalmente da un cordone che ci ha alimentato diversamente. in mezzo al mare ho abbattutto un'altra barriera.

la lettera diceva.

finchè avrò un filo vita farò di tutto per aiutarti.
figlio mio.


diceva anche altro ma tengo solo questo, ora padre anche io capisco, capisco la distanza, abbiamo parlato da padre a padre, niente di simile era mai passato attraverso l'inchiostro di nessuna biro, nessuna di queste parole era mai uscita da nessuna delle nostre bocche, niente di ciò. stamattina parto presto per correre ad abbracciarlo ma il destino mi ha allontanato ancora...non c'era.

meglio così.